Viva il latino e viva l’Eneide
Nicola Gardini
legge Andrea Nicolini
Eneide un racconto mediterraneo
progetto e regia di Sergio Maifredi
La fortuna strepitosa dell'Eneide ha reso il testo di Virgilio uno dei libri fondativi della cultura occidentale. Quella di Virgilio è l'ennesima variante di un mito complesso che aveva alle spalle già un millennio di vita e che nel corso dei secoli ha continuato ad arricchirsi e modificarsi.
Da quel crogiolo di storie che è la guerra di Troia, da quel vero e proprio Big Bang dell'universo mitologico greco romano, Enea, l'eroe di Virgilio, era destinato a salvarsi, a differenza di eroi come Achille o Ettore il suo destino non era circoscritto al presente, ma abitava per vocazione la dimensione del futuro.
Eneide è un racconto antico e al tempo stesso nostro contemporaneo: sul Mediterraneo, è stato detto, si fonda l'Europa e sul Mediterraneo si sta consumando la frattura politico e sociale dei popoli che su questo mare si affacciano.
Sergio Maifredi
Canto la lotta di un uomo che, profugo da Troia
la storia spinse per primo alle sponde del Lazio:
la violenza celeste, e il rancore di una dea nemica,
lo trascinarono da un mare all’altro, da una terra
all’altra, di guerra in guerra, prima di fondare la sua città
e di portare nel Lazio la sua religione: origine
del popolo latino, e albano, e della suprema Roma.
Tu, spirito, esponi le intime cause: per quale offesa
o per quale dolore, la regina degli dèi obligò quell’uomo
così religioso, a dover affrontare tanti casi, tante
fatiche: miseria di passioni nei cuori celesti!
(Eneide, libro I, proemio nella traduzione di Pier Paolo Pasolini)