Giovedì 12 novembre ore 21.00
Cada die Teatro
PESTICIDIO
di Pierpaolo Piludu e Andrea Serra
PIERPAOLO PILUDU
voce Maria Grazia: Lia Careddu
regia Alessandro Mascia
direzione tecnica e luci Giovanni Schirru
realizzazioni sceniche Marilena Pittiu e Mario Madeddu
con la collaborazione di Franzisca Piludu
documentazione video Andrea Mascia
consulenza scientifica Giampietro Tronci e Luigi Usai (Crùu e progetto B.a.r.e.g.a)
organizzazione Tatiana Floris
Bachisio è un anziano contadino: un uomo buono, semplice, fortemente legato alla sua terra. Racconta la sua storia a un comitato nato per difendere altri contadini, vittime come lui, di “Bentulare”, una grande impresa che sta acquistando enormi appezzamenti di terreni in tutta la Sardegna per coltivarli in maniera intensiva.
Per alcuni mesi suo figlio Michelangelo, da poco laureato in agraria, si è incontrato con diversi amici (un ingegnere, una ricercatrice del CNR, un professore di botanica dell’università e la responsabile di un’azienda di edilizia biologica), per studiare come rinnovare l’azienda di famiglia cercando di coniugare le antiche conoscenze agricole dei suoi nonni con la ricerca scientifica e la produttività, in un contesto di grande rispetto per la natura. Sono nate una casa e un’azienda ecologiche, autosufficienti dal punto di vista energetico, capaci di trasformare in ricchezza quasi tutti gli scarti. Potrebbero diventare un modello per tanti giovani e tanti altri agricoltori.
Bachisio però, purtroppo, sta vivendo dei giorni di grande dolore.
Qualche settimana prima, Bachisio e suo figlio avevano chiesto con insistenza ai responsabili di “Bentulare” di non irrorare con pesticidi i campi attigui ai loro, quantomeno nei giorni di vento, per non inquinare le loro produzioni biologiche. Gli operai della grande impresa avevano invece continuato. Michelangelo aveva così deciso di utilizzare qualunque mezzo per porre fine a quella situazione, soprattutto perché sua madre, quando l’odore acre dei pesticidi entrava dentro la loro casa, non riusciva più a respirare.
Man mano che va avanti, il racconto di Bachisio al comitato si fa sempre più intenso e diventa una dichiarazione d’amore alla giustizia, alla Terra, e all’amore stesso.