DIALOGHI SULLA RAPPRESENTAZIONE 2021 - XIV EDIZIONE
Genova dal 21 settembre al 6 ottobre
L’INFINITO
da achille e la tartaruga a Leopardi
Genova, Palazzo Tursi, Palazzo Reale
CORRADO BOLOGNA
IL NAUFRAGAR M’È DOLCE IN QUESTO MARE
L’Infinito tra Dante e Leopardi
legge ANDREA NICOLINI
Il terzo appuntamento è con il filologo e italianista Corrado Bologna, docente all’Università Roma III e alla Normale di Pisa, protagonista della serata intitolata “Il naufragar m’è dolce in questo mare. L’infinito tra Dante e Leopardi”, in programma a Palazzo Tursi mercoledì 29 settembre, sempre alle ore 17. «Da sempre, nel grande serbatoio mitologico dell’Occidente – spiega il professor Bologna - il mare è figura dell’Infinito. Ulisse, da Omero a Dante, solca il mare Mediterraneo e si avventura oltre le colonne d’Ercole, attraversando i confini del mondo conosciuto, là dove lo sguardo umano non si era mai spinto. E quando all’inizio del Paradiso Dante vuole sintetizzare il senso del suo viaggio celeste parla del “gran mar de l’essere”, e definisce il suo poema un “legno che cantando varca”: quasi una nuovissima nave Argo spinta dal pensiero poetante di Dante-Orfeo nell’“acqua che già mai non si corse”. Il più grande interlocutore dei poeti antichi e di Dante è Giacomo Leopardi: il suo Infinito è una magnifica rimeditazione del Paradiso dantesco: e significativamente l’ultimo verso di questo capolavoro del pensiero poetante moderno scandisce l’estremo naufragio, quello della mente nell’oceano sconfinato dell’essere: “In questa / immensità s’annega il pensier mio”». Corrado Bologna l’11 ottobre al Teatro Franco Parenti di Milano introdurrà lo spettacolo “Le donne, i cavallier, l’arme e gli amori” con Tullio Solenghi diretto da Sergio Maifredi, una produzione di Teatro Pubblico Ligure.
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