Corrado d’Elia

Novecento

di Alessandro Baricco
diretto e interpretato da Corrado d'Elia

produzione Compagnia Corrado d’Elia

“Suonavamo perché l’Oceano è grande, e fa paura, suonavamo perché la gente non sentisse passare il tempo, e si dimenticasse dov’era e chi era. Suonavamo per farli ballare, perché se balli non puoi morire, e ti senti Dio. E suonavamo il regtime, perché è la musica su cui Dio balla quando nessuno lo vede". Non si è completamente fregati finché si ha una buona storia da raccontare... e Novecento è sicuramente una buona storia da condividere, forse una delle migliori.La storia, incredibile, fantastica, quasi irreale di Danny Boodmann T.D. Lemon Novecento, il più grande pianista del mondo, nato su una nave e lì vissuto per tutta la vita, senza mai scendere. L'uomo che sapeva suonare una musica... indefinibile, soprattutto quando suonava in terza classe, per chi non se la poteva permettere. La dimensione è quella del ricordo, denso, intenso, come accade con le grandi storie che parlano di un tempo andato e riempiono le ore lunghe, magari ascoltate dalla rauca voce di un marinaio in una bettola in un porto, tra incanto e incredulità, tra verità e allucinazione. Il tempo della storia sono i meravigliosi Anni Venti, a cavallo tra le due guerre, l'età del jazz, quando ogni cosa sembrava muoversi seguendo quel ritmo irresistibile e gradevolmente denso di quando le parole e la musica si incontrano in accordo e si scambiano i ruoli: le parole diventano musica e le note racconto indispensabile, fino a comporre una partitura originale, unica. Il luogo, è una nave, il Virginian, dal nome che sa di lontano, che fa la spola dall'Europa alla sognata America e che racchiude in sé tutte le storie del mondo.
Per tutto questo Novecento non è un monologo, ma un incarnato di perfezione, una favola struggente e bellissima da raccontare con la stessa malinconica voluttà che lui usava quando accarezzava le curve di un ragtime. Con capacità da acrobata e intensità poetica, Corrado d'Elia racconta Novecento con la leggerezza di un sogno, suonando con magia una partitura di fini emozioni.

Qualche estratto dalla rassegna stampa

Novecento 10 e lode.
(La Repubblica)

Uno spettacolo riuscito, una bella prova d'attore.
(Corriere della Sera)

d'Elia porta in scena Baricco e Novecento ci guadagna.
(Libero)

Novecento un successo senza fine.
(TuttoMilano)

Un monologo poetico e struggente, elegiaco ed ovattato.
(Gazzetta del Mezzogiorno)

d'Elia riesce a suonare con sensibilità tutte le corde in uno spettacolo di efficace essenzialità scenica.
(Vivimilano)

Premiato da pubblico e critica, è un perfetto incontro di arte della recitazione e inventiva.
(La Nazione – Firenze)

Tenere il pubblico in mano per 100 minuti di monologo non è mai facile, ma Corrado d’Elia ci riesce con grande naturalezza...
(Ivan Filannino – Milanoteatri.it)

Corrado D’Elia di storie da raccontare ne ha sempre tante... Lo fa come è solito fare lui, offrendo tutto se stesso, in un atto d’amore assoluto verso il pubblico e verso l’arte della recitazione che con lui, conserva la magia del rito.
(Raffaella Roversi – 2duerighe.com)

Un monologo perfetto, con un testo perfetto ed un attore e regista perfetto: un'ora e mezza senza un cedimento, senza un calo di ritmo e di conseguenza, senza cali di attenzione.
(Silvia Arosio – Riflettori su...)

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direttore artistico

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