C’è una città nella città, una Genova che un pezzo per volta riemerge, anche se è distante migliaia di chilometri da quella “originale”. Fabrizio Benente, docente di Archeologia del Mediterraneo Medievale e direttore del Museo di Sestri Levante, dialoga con Massimo Minella, giornalista e scrittore, dei suoi viaggi in Israele, dei suoi scavi nel quartiere genovese di Acri. Storia antica, quella della “Porta di Gerusalemme”, storia millenaria di crociati e di templari, che parla di globalizzazione ancor prima che si iniziasse a usare questa parola. Perché Acri, la crociata, la cristiana, l’araba, la musulmana, l’israeliana, è tutto quanto insieme e lo è sempre stata. «Ed è così anche adesso – racconta l’archeologo genovese – In cantiere cristiani e musulmani scavano insieme e a sovrintendere tutto ci sono le autorità israeliane».
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