progetto e regia di Sergio Maifredi
La poesia di Virgilio appare come una drammatica cronaca attuale: città in fiamme, profugo, esule, barca, mare. Sono parole che, nude e scarne, creano un ponte tra la distanza altrimenti astratta tra noi ed Enea.
I Troiani in fuga dalla città in fiamme raggiungono Cartagine e qui vengono accolti da Didone. Durante il banchetto, Enea racconta la sua storia a partire dall’ultima notte di Troia, dal racconto del famoso cavallo di legno con cui Ulisse, con l’intelligenza e l’astuzia, riesce ad espugnare la città, dopo dieci anni di assedio.
Enea, a Didone, racconta la sua fuga con il figlio Iulo e il vecchio padre Anchise caricato sulle proprie spalle, mentre la moglie Creusa non riesce a fuggire con loro e muore nella città che brucia: appare come ombra a Enea, raccomandandogli di vigilare sempre sul loro figlio.