La poesia di Virgilio appare come una drammatica cronaca attuale: città in fiamme, profugo, esule, barca, mare. Sono parole che, nude e scarne, creano un ponte tra la distanza altrimenti astratta tra noi ed Enea. I Troiani in fuga dalla città in fiamme raggiungono Cartagine e qui vengono accolti da Didone. Durante il banchetto, Enea racconta la sua storia e le sue vicende e i fatti che hanno provocato il fortuito arrivo della sua gente da quelle parti, a partire dalla caduta di Troia. L’astuto Ulisse aveva trovato il modo di riuscire ad entrare nella città facendo costruire un enorme cavallo di legno, che avrebbe racchiuso, nascosti al suo interno, lui e alcuni dei migliori guerrieri greci. Usciti nottetempo dal cavallo, i guerrieri greci mettono Troia a ferro e fuoco. Enea, svegliato all’improvviso dal fantasma di Ettore vede con orrore che cosa sta succedendo. Radunati alcuni guerrieri, organizza la fuga dalla città.
Ingresso gratuito con prenotazione obbligatoria