VITE NON CALCOLATE
un film di ERMANNO CAVAZZONI e SERGIO MAIFREDI

ideato da SERGIO MAIFREDI

racconto di ERMANNO CAVAZZONI 

musiche di MICHELE SGANGA

direttore della fotografia, montaggio e suono  RUGGIERO TORRE 

una produzione Teatro Pubblico Ligure / Sergio Maifredi

Il film è stato realizzato con il sostegno della Città di Genova

Ufficio stampa

Eliana Quattrini
ufficiostampa@teatropubblicoligure.it elianaquattrini@gmail.com
Cell. 333 3902472 

Marzia Spanu
info@marziaspanu.com
Cell. 335 6947068

Trailer

scheda tecnica

Regia di Ermanno Cavazzoni e Sergio Maifredi

con ERMANNO CAVAZZONI 

con l’amichevole partecipazione di
MADDALENA CRIPPA

RODICA AVRAM
FRANCESCO BENAZZO
FRANCO BIOLCATI
RUJA MARGHITA JURJ
ABDESSAMAD LASFAR
FATJON KANAPARI
MARCO PIROTTA
PIETRO PUGGIONI
JAMES ADEI “JIMMY” ROKO
GIOVANNI BATTISTA TONINI
JESSICA PASTORINO
PATRIZIA PARODI
e con
PAOLO MURAN 

La voce narrante è di ERMANNO CAVAZZONI

La voce che racconta la storia dell’Abbazia di San Nicolò del Boschetto di Genova è di
LUCA CATANZARO 

La poesia letta da MADDALENA CRIPPA
è
Una vita all’istante
di Wisława Szymborska
traduzione di Pietro Marchesani - edizioni Adelphi
su gentile concessione dell’Editore
assistente alla regia Marco Rivolta
operatore di ripresa a Genova: Ruggiero Russo
operatori di ripresa a Bologna: Paolo Muran e Lamberto Borsetti
La registrazione audio per la voce di Ermanno Cavazzoni è stata realizzata da
Floriàn Cinetivu di Alessandro Zucchelli -  Bologna

 

Musiche:
Meduse di Michele Sganga
LUMI EDIZIONI MUSICALI, 2023
Il Boschetto di Michele Sganga
LUMI EDIZIONI MUSICALI, 2023
Note non calcolate di Michele Sganga
LUMI EDIZIONI MUSICALI, 2023
Ingegnere del suono: Matteo de Rossi
Registrazioni al pianoforte effettuate da Michele Sganga presso:
Lumi Lab - Roma

fotografo di scena Max Valle 

direttore di produzione Lucia Lombardo

LOGLINE

Nella vita è già tutto scritto o il destino è un caso? Ascoltando le vite degli altri, un ex professore in disgrazia ritrova un suo posto nel mondo.

SINOSSI

Un ex professore non trova più motivo di stare al mondo, prende un treno e si trova a Genova, sulla riva di un gelido mare invernale. Finisce in un’antica abbazia che ospita i disperati senzacasa, il Boschetto. In attesa del direttore per essere accolto, gira tra i chiostri rimuginando sulla vita: è scritta fin dalla nascita o è tutto un caso fortuito? E incontra via via gli ospiti, parcheggiati lì, in un limbo che accoglie e non giudica; gli raccontano i loro casi: un carabiniere, una contessa, un ferroviere, un mozzo di nave; un’umanità intera, nella sua variopinta diversità, come nel retropalco del teatro del mondo. Esce rimarginato, come fosse estate, per vivere quel che gli resta.

IL LUOGO E L’IDEA

«Il tesoro racchiuso nell’Abbazia di San Nicolò al Boschetto – dichiara Sergio Maifredi, ideatore del film e regista insieme a Ermanno Cavazzoni - sono le storie di chi la abita. Storie comuni eppure speciali: sono quel baratro che abbiamo sotto i piedi; uno scricchiolio, la barca si spezza e ci si ritrova naufraghi nel grande teatro della vita. Poco importa che le storie siano vere o meno. Sono verosimili e tanto basta. 

All’Abbazia di San Nicolò del Boschetto sono approdato due anni fa grazie a Barbara Grosso, allora assessore alla Cultura del Comune di Genova, e a Giacomo Montanari che me la fece scoprire, rivelandomi la bellezza nascosta tra le costruzioni della Genova industriale. Marco Pirotta, il direttore della Comunità di Don Orione al Boschetto mi ha guidato con umanità e delicatezza a conoscere gli ospiti e Roberta d’Ambrosio, architetto, mi ha rivelato la storia inscritta nelle sue pietre».

L’Abbazia di San Nicolò del Boschetto è un complesso monumentale risalente al XIV secolo, situato sulle pendici della collina di Coronata, non lontano dalla sponda destra del torrente Polcevera. Ancora prima e per secoli è stata una tappa importante sul cammino di uomini e merci sulla via Postumia, che collega il mare Ligure al mare Adriatico, luogo di transito per pellegrini e commercianti provenienti da tutta Europa. Nel 1410 venne affidata ai benedettini che intorno alla chiesa costruirono il grande complesso del monastero che oggi vediamo. Nel 1960 l’Opera Don Orione ha ricevuto in donazione il complesso dall’ordine Benedettino. Un’ala dell’edificio fu allora adattata a “Casa dell’Operaio”. Nelle numerose celle spartane hanno trovato ospitalità tanti operai sradicati dal proprio paese per guadagnarsi il pane in una città sconosciuta. Questa tradizione di solidarietà prosegue oggi con l’offerta di spazio a lavoratori trasfertisti, lavoratori indigenti, nuclei familiari in situazione di disagio abitativo, nucleo familiare madre – bambino, genitori separati adulti inseriti in progetti di reinserimento sociale proveniente dal carcere o in pena detentiva alternativa, ragazzi provenienti dall’igiene mentale, rifugiati politici e categorie con problemi alloggiativi non rientranti in patologie legate alla dipendenza ed autonomi nella gestione delle attività quotidiane.

Biografie

Ermanno Cavazzoni è nato a Reggio Emilia e vive a Bologna dove ha insegnato all’università; è scrittore di romanzi e racconti, da Il poema dei lunatici (1987)Vite brevi di idioti (Feltrinelli 1997), agli ultimi La galassia dei dementi (2018), Storie vere e verissime (2019) e Il gran bugiardo (2022); ideatore con Gianni Celati, Daniele Benati e altri della rivista “Il semplice” (1995-1997); ha scritto di Luigi Pulci, Ludovico Ariosto, Franz Kafka e altri. Nel corso degli anni ha collaborato con musicisti per i testi e per piccoli spettacoli, ha scritto testi teatrali, trasmissioni radio e film: sceneggiatura di La voce della luna di Federico Fellini, e assieme a Gianni Celati del documentario La vita come viaggio aziendale di Paolo Muran (2006); regia di Vacanze al mare (2014); e testi per altre produzioni minori.

 

Sergio Maifredi, nato a Genova nel 1966, regista, direttore artistico di Teatro Pubblico Ligure, da lui fondato nel 2007. Creatore di festival tra cui Festival Grock Città di Imperia, Portus Lunae Art Festival a Luni (Sp). Nel 2010 dà vita alla rete STAR sistema teatri antichi romani. Curatore delle mostre d’arte Yves Klein, judo e teatro, corpo e visioni (2012) e Tutto il Teatro in un manifesto, il manifesto d’arte in Polonia (2009).  Nel 2023 è curatore della mostra La gioia di scrivere - Wisława Szymborska 1923-2023 realizzata con la Fondazione Wisława Szymborska di Cracovia e Istituto Adam Mickiewicz di Varsavia. Medaglia della Repubblica di Polonia nel 2012. Premio della Critica per la miglior regia nel 2008. Ha diretto oltre cinquanta spettacoli di cui i più recenti: Ascolta come mi batte forte il tuo cuore con Maddalena Crippa e Aiace di Sofocle per il Teatro Romano di Fiesole. È stato Consigliere di amministrazione della Fondazione Carlo Felice di Genova, direttore organizzativo del Teatro Vittoria di Roma, direttore artistico del Teatro Comunale di Barletta, vice direttore del Teatro della Tosse di Genova e regista residente al Teatr Nowy di Poznan in Polonia. Membro della Commissione Nazionale Unesco dal 2009 al 2012. Membro della giuria del Festival del Cinema Grand Off di Varsavia dal 2013 al 2017.

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